La nota rivista Quattroruote, nel numero di febbraio 2015, pubblica un interessante articolo dal titolo “Confessioni di un perito”, si tratta di un’intervista ad un perito fiduciario delle assicurazioni il quale si confessa anonimamente per spiegare i meccanismi che regolano il rapporti tra assicurazione, perito e assicurato/danneggiato.
Il perito è quella figura professionale, quindi iscritta ad un ruolo, che si occupa di accertare e stimare i danni del veicolo danneggiato, pur lavorando per le compagnie dovrebbe avere una certa indipendenza, invece purtroppo, secondo questa intervista, riscontriamo che è estremamente condizionato dalle compagnie nello svolgimento della sua attività. Soprattutto da quando il perito fa anche il liquidatore, cioè paga direttamente il danno per conto delle assicurazioni, queste sono diventate sempre più pressanti nei confronti di questi fiduciari.
Secondo quanto dichiara questo anonimo “gola profonda”, le compagnie applicano dei meccanismi di premi per i professionisti che sono veloci nell’effettuare le perizie e pagano poco per il danno. Ovviamente a vantaggio loro ma a discapito di tutti: il perito è spinto a lavorare in fretta e male e l’assicurato si vedrà liquidare una somma più bassa di quella che correttamente gli spetterebbe.
Per abbattere i risarcimenti accade addirittura che vengano eliminate alcune voci di danno dalle perizie, come per esempio il fermo tecnico (il tempo che il veicolo sta in riparazione, spesa che deve essere risarcita dalle compagnie).
In casi del genere l’intervento di uno studio specializzato è utile per recuperare queste parti di danno che altrimenti difficilmente vengono riconosciute.
Altro discorso molto importante sul quale mette il punto il professionista intervistato è quello relativo agli accertamenti: le compagnie non amano le verifiche effettuate dai periti relative alle presunte truffe, per le assicurazioni, sostiene, meglio pagare poco che imbattersi in eventuali contestazioni che farebbero perdere tempo e denaro alla compagnia. Tanto con il pretesto delle truffe, viene applicato ciclicamente il caro-polizza che grava sulle spalle di tutti, soprattutto degli assicurati onesti.
Capitolo a parte per le carrozzerie convenzionate, come funziona il meccanismo? Le compagnie propongono sconti modesti sulle polizze a fronte dell’impegno da parte dell’assicurato di utilizzare la loro rete di carrozzerie convenzionate per la riparazione in caso di incidente. A questi carrozzieri viene però imposto di lavorare ad un prezzo orario più basso del loro in cambio di un presunto maggiore apporto di lavoro. Il fatto di lavorare sottocosto pregiudica per forza di cose la qualità delle riparazioni con conseguente calo della sicurezza dei veicoli, poiché ovviamente saranno trascurati più spesso i danni sotto la carrozzeria rispetto a quelli estetici che saltano subito all’occhio.
Un quadro sconfortante, tanto che questo articolo di Quattroruote è ripreso anche dal blog di Luigi Mercurio (noto sito di un perito che si occupa di patrocinio stragiudiziale) nonché dal blog Il Carrozziere. Dico questo per sottolineare il fatto che il discorso è molto sentito, ormai è certo che il malcontento ha raggiunto tutte le categorie professionali che hanno a che fare con le compagnie di assicurazione.
Forse è il caso, per tutte queste categorie (patrocinatori, periti, carrozzieri, accertatori, etc.), di unirsi e discutere molto seriamente di una strada univoca da seguire, prima che sia troppo tardi e ci si veda tutti tagliati fuori dai piani delle compagnie, cosa che porterebbe vantaggio esclusivamente alle assicurazioni, certamente non agli assicurati.
Qui sotto il link per leggere l’articolo originale in PDF
https://luigimercurio.files.wordpress.com/2015/01/confessione-di-un-perito.pdf
Non aspettate! Affidatevi da subito ad un professionista per gestire la vostra pratica di sinistro.